Prato fai da te

  UN PRATO ORNAMENTALE RUSTICO

 

Come impiantare un prato da soli

  

Se avete un piccolo spazio potete cimentarvi anche voi a impiantare il vostro prato a patto che siate dotati di pazienza e di un minimo di competenza, nel senso che siate quanto meno appassionati di verde e disposti poi a prendervene cura.

Posso, se volete, trasmettervi la mia esperienza, poi  ognuno di voi cercherà le risposte alle domande che non ho soddisfatto a seconda delle proprie esigenze.

Il periodo più adatto per l’impianto del prato è in autunno e in primavera, che sono le stagioni della pioggia e permettono una germinazione veloce dei semi e un impianto abbastanza spontaneo.

Innanzi tutto bisognerà predisporre il terreno e a ciò occorre provvedere per tempo, già alla fine dell’estate o dell’inverno, in quanto saranno necessarie diverse fasi di lavorazione prima di poter procedere alla semina vera e propria.

Per prima cosa bisognerà vangare il terreno per eliminare le erbe spontanee selvatiche; se il vostro spazio è ridotto basterà una zappa, se non lo è dovrete usare il motozappa o chiamare qualcuno che possa farlo al posto vostro.

Dopo circa un mese bisogna vangare nuovamente il terreno per eliminare quelle erbe selvatiche che nel frattempo sono germinate per la caduta dei semi dalle piante che avevate tolto.

Alcune persone saltano quest’ultimo passaggio in quanto prima dell’unica vangatura che eseguono usano un erbicida che essicca in maniera selettiva solo le cosiddette “erbacce” agendo sulle radici. Io non ho optato per questa scelta, in quanto il mio desiderio era di avere un tipo di prato che visivamente rendesse il giardino ordinato ma che fosse selvatico allo stesso tempo nel rispetto anche dell’ambiente e della biodiversità.

Dopo aver vangato la seconda volta ed eliminato tutti i residui vegetali, bisogna rastrellare per togliere i sassi eventualmente presenti nel terreno. Questa operazione va eseguita con calma e ordine. Si parte da un lato dello spazio a disposizione e si procede rastrellando un pezzetto alla volta. Si esegue tale operazione lavorando l'intero spazio a disposizione una volta in senso orizzontale e un’altra in senso verticale.  Il rastrello va usato con leggerezza e mantenendosi superficiali di modo che si prelevino solo gli oggetti ingombranti e non il terreno. Ma, se occorre, il rastrello può essere usato anche per livellare il terreno coprendo eventuali piccoli avvallamenti. Con la pratica e solo utilizzandolo si capisce come usarlo e ci si accorge che può essere uno strumento molto utile. Alla fine dovreste aver ottenuto una superficie piana ed omogenea; se ciò non è accaduto ripassare con il rastrello tutto lo spazio livellando dove occorre. Con la pazienza e l'ordine si ottiene tutto!

In seguito seminare il seme prescelto a spaglio sempre procedendo per ordine e coprendo strisce contigue di terreno. Accertatevi che la settimana in cui avete intenzione di seminare piova, ciò faciliterà l’irrigazione e quindi la germinazione del prato.

Dopo aver seminato coprire con un leggero strato di terreno ripercorrendo la stessa strada e alla fine passare con il rullo per compattare il tutto.

In seguito irrigare. Se il prato è piccolo io consiglio di innaffiare con una semplice pompa recante un dispersore davanti, se lo spazio è grande allora è necessario prevedere un impianto di irrigazione che va predisposto dopo la vangatura e prima dei successivi lavori.

I primi tempi, se non piove, bisognerà innaffiare 2 volte al giorno. Dopo una settimana dovreste poter vedere il vostro prato a meno che non si tratti di Dicondra repens che è molto dura a germinare ed impiega almeno dieci giorni. Dopo circa un mese dalla germinazione potreste cominciare a diradare le innaffiature, riducendole gradatamente ad una o più a settimana; durante i periodi più caldi potrebbero essere necessarie anche irrigazioni giornaliere a seconda del tipo del vostro prato. Durante i periodi freddi potrete evitare di innaffiare a meno che non capiti un prolungato periodo di assenza di piogge.

 

ALCUNI CONSIGLI

Per facilitare la germinazione del seme potrebbe essere molto utile porlo in frigorifero per 3 giorni, prima della semina. Il passaggio dal freddo al caldo lo indurrà a germinare più velocemente.

Per quanto riguarda la scelta del seme è utile considerare diversi fattori: tipo del terreno, microclima, disponibilità a prendersene cura, ecc.  Io ho optato per una miscela di due semi completamente differenti tra loro, la Dichondra repens (che ha foglioline a forma di cuore, non cresce più di qualche cm essendo tappezzante e non necessita di essere tagliata e innaffiata spesso) e il Lolium perenne (che cresce in altezza e ha necessità di essere tagliato ed innaffiato più periodicamente). Il loietto crescendo molto velocemente dà il tempo della dicondra di germinare e impiantarsi. In seguito le due specie si distribuiscono spontaneamente con maggiore o minore presenza nelle diverse zone del prato a seconda delle caratteristiche del terreno e degli altri elementi.

Se non volete perdere tempo con la scelta della semente, oggi esistono delle miscele già predisposte molto versatili che vi renderanno la vita molto più facile, composte da un miscuglio di graminacee e piante erbacee che si estendono in orizzontale formando reti fittissime che impediscono alle erbacce di proliferare. Queste miscele sono estremamente resistenti e grazie ad esse si ottiene un prato che necessita di pochissima manutenzione. Si acquistano anche nei negozi di bricocenter, sono composti che vengono utilizzati dai comuni per ricoprire spazi verdi comunali che naturalmente vengono curati sporadicamente.

Bisogna prendersi cura del prato anche d’inverno rimuovendo le foglie secche e concimando con un fertilizzante a basso contenuto di azoto e molto ricco di potassio per rinforzarlo. In primavera invece bisogna concimare con un fertilizzante ricco di azoto che favorisce la crescita di nuove foglioline.

Per quanto riguarda i tagli, sia durante l’inverno quando fa molto freddo che durante l’estate quando fa molto caldo, bisogna ricordarsi di non tagliare ad un livello troppo basso, anzi di alzare di alcuni cm il taglio. Ricordarsi sempre di utilizzare una lama ben affilata.

Le piantine del prato sono soggette al diradamento e alla formazione di cespi che rendono necessaria la loro sostituzione o integrazione al fine di risanare eventuali buche. Dopo aver tagliato il prato e rastrellato, distribuire il seme nelle zone che necessitano di essere rinfoltite, coprire con un po’ di sabbia e torba, rullare ed innaffiare. Un'altra pratica per il rinnovo del prato consiste nello spostare panetti di prato da una zona dove è cresciuto in modo eccessivo o dove è caduto per sbaglio ad un'altra dove invece è molto diradato.

Spero di avervi detto abbastanza. Il mio consiglio è di informarvi bene prima di procedere, di organizzare il lavoro per tempo e di procedere con calma iniziando ed ultimando un lavoro per volta. Inoltre bisogna considerare che il successo di un prato si vede nel tempo e dipende anche da successivi interventi che voi sarete in grado di fornirgli senza perdere la fiducia.

Lo sfalcio del prato è una vera benedizione per chi si occupa anche di agricoltura perchè potrà essere utilizzato nei modi più disparati. Ecco per cosa lo impiego io. 1) Per coprire i solchi tra un filare e l'altro delle coltivazioni, utilizzandolo come pacciame che vi permetterà di diradare le irrigazioni, tenere sotto controllo le infestanti e proteggere le radici dalle radiazioni solari troppo violente. 2) Per coprire parti di terreno inutilizzato fino a quando non avrete stabilito la sua destinazione: ciò impedirà che si ricopra di infestanti che poi sarete costretti a rimuovere con grande dispendio di energie. 3) Per proteggere l'area intorno a giovani alberi e piante più delicate e sensibili a sole forte e sbalzi di temperatura. Cercate modi alternativi per riciclare il vostro sfalcio!

 

Dicondra per un prato rusticoLoietto per un prato inglese

 

 UN PRATO BELLO E PRONTO

  

Se non volete aspettare per vedere il vostro prato, dovrete spendere un po' di più ed optare per un prato già pronto.

Nelle immagini che seguono vedete la messa in opera dei pannelli di prato dopo la lavorazione del terreno.

Bisogna fa aderire molto bene i pannelli tra di loro senza lasciare spazi ma evitando al contempo che si sovrappongano.

Bisogna mantenere sempre bagnati i pannelli mentre si opera ed evitare che si secchino.

Può rendersi necessario, talvolta, tagliare i pannelli con un coltello affilato o prelevarne dei pezzettini per coprire eventuali

buchi o fessure.

All'inizio, finché le radichette non avranno ben preso e il prato non sarà diventato un tutt'uno bisognerà innaffiare più

volte al giorno soprattutto se fa caldo. 

 

Come impiantare un prato con pannelli già pronti. Prato facile da mettere. Come impiantare un prato già pronto.

 

 

 

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